D-Flight: zone P, R e D: cosa sono e come identificarle

Zone P, R e D: cosa sono e come identificarle sulle mappe D-Flight 

Ci occupiamo di un altro argomento molto dibattuto e che genera molte perplessità e tantissima confusione tra gli appassionati. Sto parlando delle zone P (prohibited, ovvero proibite/vietate), delle zone R (restricted, ovvero regolamentate) e delle zone D (dangerous, ovvero pericolose), normate dalla circolare ATM-09A e in cui ci si imbatte consultando le mappe D-Flight (leggi la guida qui).

APR ZONE - zone P, R e D sulle mappe D-Flight

Cosa sono e perché vengono istituite?

Le zone P, R e D sono piccole porzioni di spazio aereo i cui limiti sono definiti attraverso coordinate geografiche (o specifici riferimenti a punti geografici) che prendono il nome di limiti orizzontali; quote inferiori - che generalmente coincidono con la superficie (ground GND o surface SFC) ma che possono anche partire da una determinata quota rispetto alla superficie - e quote superiori che prendono il nome di limiti verticali.

Sono istituite nei casi in cui, in uno spazio aereo generalmente utilizzato per la circolazione degli aeromobili, si rende necessario un diverso utilizzo per svariati motivi tra i quali, per esempio, la protezione di edifici istituzionali e civili (palazzi governativi, caserme, carceri, etc.), infrastrutture industriali particolari (centrali elettriche, dighe, etc.), aree sensibili o anche aree in cui si svolgono particolari attività a carattere militare (p.es. esercitazioni di varia natura), di volo sportivo (lanci paracadutistici, volo velistico e da diporto, etc) o attività sperimentali (p. es. lancio di palloni sonda).

Tali zone, una volta istituite, assumono carattere permanente e vengono chiamate zone con restrizioni dello spazio aereo e, per ciascuna di esse, vengono definite delle precise limitazioni che sono redatte da ENAV (Ente Nazionale per l'Assistenza al Volo) e riportate in specifiche pubblicazioni aeronautiche ufficiali, le AIP Italia serie ENR (Enroute), consultabili (previa registrazione gratuita) direttamente dal portale web ENAV o attraverso appositi link indicati nella sezione "regole dell'aria", direttamente dalla web app del portale D-Flight.

Esistono anche zone che sono sotto giurisdizione di una Autorità Aeronautica e che vengono utilizzate per specifiche attività; tali zone prendono il nome di aree temporaneamente riservate e sono identificate con la sigla TRA.
Tali zone vengono spesso attivate a mezzo NOTAM (per approfondire l'argomento cosa qui).

Infine, nei casi di particolari esigenze di carattere temporaneo (p. es. operazioni UAS) si parla di riserva dello spazio aereo o di NFZ (No Fly Zone)

Come identificarle, come vengono definite e come riconoscerle sulle mappe?

Poiché l'istituzione di queste zone avviene per informare gli utilizzatori della natura pericolosa di tali spazi aerei o comunque di precise limitazioni, devono essere appositamente segnalate nelle mappe di riferimento e devono essere conosciute da tutti i piloti (anche UAS) e dunque, come precisato in precedenza, riportate su pubblicazioni aeronautiche ufficiali (AIP Italia), sono identificate tramite l'attribuzione di codici alfanumerici, che vengono assegnati secondo precisi standard internazionali, dalle Autorità competenti.

Questi codici sono composti con l seguente criterio:
  • due lettere iniziali ICAO; la prima che identifica la regione/area geografica e la seconda lo Stato che ha istituito la zona
  • le lettere P, R o D in base al tipo di area
  • un numero univoco per ciascuna zona all'interno dello Stato di riferimento
Analizziamo nel dettaglio le tre diverse zone.

ZONE P

DEFINIZIONE

Spazio aereo di dimensioni definite, al di sopra del territorio o delle acque territoriali dello Stato, entro il quale il volo degli aeromobili è vietato.

✏️NOTA:
A meno che diversamente indicato, il  il divieto deve intendersi per tutti gli aeromobili e H24.

Nell'immagine che segue prendiamo come esempio la zona LI P186 - Monza, dove la L identifica la regione (Europa), la I lo Stato (Italia), la P il tipo di zona (in questo caso una zona vietata) e 186 il numero univoco di riferimento.

APR ZONE - zone P sulle mappe D-Flight

In questo caso, se andiamo a verificare in
AIP Italia ENR 5.1.1. come indicato nella nota, scopriamo che;
  • nella colonna "tipo di attività" viene indicato divieto di sorvolo di edifici particolari;
  • nella colonna "note" è presente l'indicazione NIL, ovvero nulla da segnalare;
  • nella colonna "validità" leggiamo PERM, ovvero permanente.
Si tratta infatti di una zona istituita a protezione di un carcere e dunque in questa zona non sono consentite le operazioni UAS.

ZONE R

DEFINIZIONE

Spazio aereo di dimensioni definite, al di sopra del territorio o delle acque territoriali dello Stato, entro il quale il volo degli aeromobili è subordinato al rispetto di specifiche condizioni.

✏️NOTA:
Questa restrizione è applicata tutte le volte che il volo degli aeromobili, entro la zona designata, non è proibito in qualsiasi momento e/o circostanza, ma è subordinato a determinate specifiche condizioni/autorizzazioni.

Nell'immagine che segue prendiamo come esempio la zona
LI R18 - Altopascio, dove la L identifica la regione (Europa), la I lo Stato (Italia), la R il tipo di zona (in questo caso una zona regolamentata) e 18 il numero univoco di riferimento.

APR ZONE - zone R sulle mappe D-Flight

In questo caso, se andiamo a verificare in AIP Italia ENR 5.1.2. come indicato nella nota, scopriamo che;
  • nella colonna "tipo di attività" viene indicato intensa attività aviolancistica militare;
  • nella colonna "note" è presente l'indicazione HR: mon-fri H24 - HOL excluded;
  • nella colonna "validità" leggiamo "NIL", ovvero nulla da segnalare.
Si tratta appunto di una zona in cui, quando attiva, si svolgono esercitazioni militari di lancio paracadutistico e dunque non sono consentite operazioni UAS dal lunedì al venerdì tutto il giorno (H24), esclusi i festivi (HOL).
Viceversa, quando non è attiva, ovvero durante tutto il weekend e nei giorni festivi, sono consentite le operazioni UAS.

ZONE D

DEFINIZIONE

Spazio aereo di dimensioni definite entro il quale possono sussistere, in periodi di tempo specificati, attività pericolose per il volo degli aeromobili.

✏️NOTA:
Questa restrizione è applicata solo quando il pericolo potenziale per aeromobili in volo non ha portato all'istituzione di una zona regolamentata o di una zona vietata. Lo scopo dell'istituzione di una zona pericolosa è di richiamare l'attenzione degli esercenti o dei piloti degli aeromobili sul pericolo potenziale, lasciando loro la facoltà di giudicare se tale pericolo rischia di compromettere la sicurezza degli aeromobili dei quali sono responsabili.

Nell'immagine che segue prendiamo come esempio la zona LI D119 - Vulcano, dove la L identifica la regione (Europa), la I lo Stato (Italia), la D il tipo di zona (in questo caso una zona pericolosa) e 119 il numero univoco di riferimento.

APR ZONE - zone D sulle mappe D-Flight

In questo caso, se andiamo a verificare in 
AIP Italia ENR 5.1.3-1. come indicato nella nota, scopriamo che;
  • nella colonna "tipo di attività" viene indicato attività vulcanica;
  • nella colonna "note" è presente l'indicazione HR: H24;
  • nella colonna "validità" leggiamo "PERM", ovvero permanente.
Si tratta di una zona vulcanica che potrebbe presentare dei pericoli per la navigazione aerea in caso di periodo di attività eruttive e dunque non sono consentite operazioni UAS durante tutto il giorno (H24), tutti i giorni.

Autore:
Edi Vad 
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