Zone P, R e D: come richiedere i permessi in categoria Open
Zone P, R e D: come richiedere i permessi in Open Category
Abbiamo già visto che in alcune di queste zone è possibile volare con il nostro drone (seppure rispettando eventuali altre limitazioni presenti in queste aree e segnalate sulle mappe D-Flight), quando queste non sono "attive" e dunque al di fuori dei periodi (giorni e orari) indicati sulle AIP Italia serie ENR-5, pubblicate e gratuitamente fruibili (previa registrazione) sul portale di ENAV.
Ma cosa accade nell'eventualità in cui avessimo la necessità di effettuare operazioni UAS nella categoria Open in queste zone sia per lavoro che semplicemente a scopo ricreativo?
Prima di proseguire è opportuno fare un'importante precisazione, ovvero; secondo quanto disposto dall'articolo 5.2 paragrafo a), nelle vicinanze degli aeroporti (inclusi eliporti e avio/eli/idrosuperfici gestiti), le operazioni UAS in categoria Open sono sempre vietate.
Per intenderci, nelle cosiddette zone rosse istituite a protezione degli aeroporti (e ad essi assimilabili), con quota 0 metri, non è mai possibile effettuare una richiesta di autorizzazione in categoria Open. Quest'ultima resta ad esclusivo appannaggio dei piloti che operano in categoria Specific e Certified .
Le zone geografiche con restrizioni sono istituite per motivi di safety e security e sono normate dall'articolo 5 della circolare ATM-09A.
Nel nostro caso, quelli che più ci interessano sono l'articolo 5.1 paragrafo b) e l'articolo 5.3;
Articolo 5.1Con riferimento al Regolamento (UE) 2019/947, art. 15, sono definite zone geografiche nello spazio aereo nazionale secondo i seguenti criteri:
b) per motivi di safety, security, tutela della sicurezza e ambientale, nonché avviso di
pericoli alla navigazione, tutte le aree classificate come regolamentate (R), proibite
(P), pericolose (D), nonché quelle ad esse assimilabili (es.: lancio paracadutisti e
volo acrobatico), pubblicate in AIP-Italia ENR 5 e replicate sul sito d-flight;
Articolo 5.3Le zone geografiche così come definite all'articolo 5.1 paragrafo b), coincidenti con le zone classificate come:
a) P e D: sono vietate alle operazioni UAS;
b) R: sono vietate alle operazioni UAS, quando attive e secondo quanto riportato in AIP-Italia ENR-5 e replicate sul sito d-flight.
Eventuali deroghe a operare in tali zone possono essere autorizzate secondo le disposizioni vigenti, applicate agli aeromobili con equipaggio, e contenute nelle circolari ENAC serie ATM.
Articolo 5.1
Con riferimento al Regolamento (UE) 2019/947, art. 15, sono definite zone geografiche
nello spazio aereo nazionale secondo i seguenti criteri:
b) per motivi di safety, security, tutela della sicurezza e ambientale, nonché avviso di
pericoli alla navigazione, tutte le aree classificate come regolamentate (R), proibite
(P), pericolose (D), nonché quelle ad esse assimilabili (es.: lancio paracadutisti e
volo acrobatico), pubblicate in AIP-Italia ENR 5 e replicate sul sito d-flight;
Articolo 5.3
Le zone geografiche così come definite all'articolo 5.1 paragrafo b), coincidenti con le zone classificate come:
a) P e D: sono vietate alle operazioni UAS;
b) R: sono vietate alle operazioni UAS, quando attive e secondo quanto riportato in AIP-Italia ENR-5 e replicate sul sito d-flight.
Eventuali deroghe a operare in tali zone possono essere autorizzate secondo le disposizioni vigenti, applicate agli aeromobili con equipaggio, e contenute nelle circolari ENAC serie ATM.
Dunque per quanto concerne le zone P e D, benché al punto a) venga chiaramente indicato che sono vietate alle operazioni UAS, sono comunque previste delle deroghe a operare in tali zone, secondo le disposizioni vigenti applicate agli aeromobili con equipaggio e contenute nelle circolari serie ATM.
ℹ️ È comunque doveroso puntualizzare che, all'invio di una richiesta di nulla osta, potrebbe anche seguire un diniego da parte dell'autorità/amministrazione/ente responsabile.
Le circolare applicata agli aeromobili con equipaggio è la ATM-05B nella quale, all'articolo 11.1, si legge;
Le operazioni all’interno delle zone regolamentate (R) quando attive, delle zone vietate (P) nonché delle zone soggette a restrizione di varia natura pubblicate in AIP-Italia ENR 5, sono subordinate a nulla osta rilasciato direttamente dalle competentiAmministrazioni che hanno chiesto (originatore) l’istituzione delle suddette zone.
La richiesta di nulla osta al sorvolo della zona d’interesse (secondo il ModelloATM-05, in bollo) va indirizzata secondo quanto riportato di seguito, nonché, per
conoscenza, a ENAC - Direzione Regolazione Aeroporti e Spazio Aereo
(protocollo@pec.enac.gov.it – aeroporti.spazioaereo@enac.gov.it);
a) Per quanto riguarda i sorvoli sulle aree vietate (P) poste a protezione degli istituti penitenziari pubblicate in AIP-Italia ENR 5 (“Divieto di sorvolo di edifici particolari”), la richiesta di nulla osta, accettabile esclusivamente per lavoro aereo (Specialized Operations), deve essere indirizzata, almeno 15 giorni prima e allegando un documento d’identità del richiedente, al Ministero della Giustizia Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria - Ufficio del Capo del Dipartimento - Segreteria di Sicurezza UE/S - Largo Luigi DAGA n. 2 - 00164 Roma, tel. 06 66591373 e-mail PEC segreteriasicurezza.dap@giustiziacert.it
b) Per alcune tipologie di zone (vietate e/o riservate) istituite su alcune città per motivi di sicurezza (come pubblicate in AIP-Italia ENR 5) il nulla osta deve essere inoltrato all’Ufficio Territoriale del Governo della Prefettura – competente per territorio protocollo.pref[sigla provincia]@pec.interno.it)
c) Per tutti gli altri casi, gli indirizzi delle Amministrazioni a cui richiedere il rilascio del nulla osta sono pubblicati in AIP-Italia serie ENR 5.1-1 e 5.1-2: “Zone Vietate” e “Zone Regolamentate”.
Le operazioni all’interno delle zone regolamentate (R) quando attive, delle zone vietate (P) nonché delle zone soggette a restrizione di varia natura pubblicate in AIP-Italia ENR 5, sono subordinate a nulla osta rilasciato direttamente dalle competenti
Amministrazioni che hanno chiesto (originatore) l’istituzione delle suddette zone.
La richiesta di nulla osta al sorvolo della zona d’interesse (secondo il Modello
ATM-05, in bollo) va indirizzata secondo quanto riportato di seguito, nonché, per
conoscenza, a ENAC - Direzione Regolazione Aeroporti e Spazio Aereo
(protocollo@pec.enac.gov.it – aeroporti.spazioaereo@enac.gov.it);
a) Per quanto riguarda i sorvoli sulle aree vietate (P) poste a protezione degli istituti penitenziari pubblicate in AIP-Italia ENR 5 (“Divieto di sorvolo di edifici particolari”), la richiesta di nulla osta, accettabile esclusivamente per lavoro aereo (Specialized Operations), deve essere indirizzata, almeno 15 giorni prima e allegando un documento d’identità del richiedente, al Ministero della Giustizia Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria - Ufficio del Capo del Dipartimento - Segreteria di Sicurezza UE/S - Largo Luigi DAGA n. 2 - 00164 Roma, tel. 06 66591373 e-mail PEC segreteriasicurezza.dap@giustiziacert.it
b) Per alcune tipologie di zone (vietate e/o riservate) istituite su alcune città per motivi di sicurezza (come pubblicate in AIP-Italia ENR 5) il nulla osta deve essere inoltrato all’Ufficio Territoriale del Governo della Prefettura – competente per territorio protocollo.pref[sigla provincia]@pec.interno.it)
c) Per tutti gli altri casi, gli indirizzi delle Amministrazioni a cui richiedere il rilascio del nulla osta sono pubblicati in AIP-Italia serie ENR 5.1-1 e 5.1-2: “Zone Vietate” e “Zone Regolamentate”.
Dunque analizziamo, una per una, le procedure da seguire per le diverse zone con restrizioni;
ZONE P
Supponiamo di avere la necessità di effettuare una operazione con il nostro drone in una specifica area che ricade all'interno di una zona P, istituita a protezione di un carcere; nel caso dell'esempio la LI P186-Monza.
nella colonna 1, oltre alla sigla della zona, vengono rappresentate le coordinate geografiche che delimitano tale zona che, come indicato, ha forma circolare;
nella colonna 2, sono indicati i limiti inferiori (SFC, ovvero superficie) e superiori (1500 FT, ovvero circa 457 metri dalla superficie);
nella colonna 4 non vi è alcuna nota da segnalare (NIL);
nella colonna 5 è riportata la validità temporale, ovvero per quanto tempo sarà istituita questa zona vietata che, in questo caso, è permanente (PERM).
Dunque adesso conosciamo con precisione le dimensioni di questo volume di spazio aereo e abbiamo tutte le informazioni necessarie per capire quale delle procedure indicate nella circolare ATM-05B dobbiamo seguire per richiedere l'eventuale nulla osta per volare in regola.
ZONE R
Per quanto riguarda le zone R, la questione è un po' più articolata in quanto è necessario verificare, in base alle informazioni, a quali enti/amministrazioni è necessario fare richiesta.
Le zone regolamentate, infatti, possono essere di varia natura e, quando sono "attive" ma abbiamo la necessità di effettuare operazioni con i nostri UAS, occorre valutarle attentamente caso per caso. È per questo che vi sottoporrò 3 esempi;
ESEMPIO 1️⃣
Nell'esempio che segue, prendiamo in considerazione la zona LI R41-Monte Romano.
Le informazioni relative a questa zona rimandano alla AIP Italia ENR 5.1.2 dunque, come già spiegato prima, andiamo a consultare la pubblicazione;
Sempre al paragrafo 3 nella colonna 4, viene indicato che per il rilascio del nulla osta la richiesta dev'essere inoltrata (sempre tramite il modello ATM-05B in bollo) al Referente unico Difesa che, secondo quanto specificato in ENR 5.1 paragrafi 2 e 3 e, al paragrafo 7.2 (Note Generali), viene individuato nell'Aeronautica Militare e più precisamente nel Comando Operazioni Aerospaziali (COA), il cui indirizzo e-mail è aerosquadra.coa@postacert.difesa.it.
ESEMPIO 2️⃣
Vediamo adesso un altro tipo di zona in cui, quando è "attiva", si svolgono attività di volo da diporto sportivo (VDS) nel nostro caso la zona Campobello Area A;
nella colonna 3 (periodo di attività) leggiamo che la zona è "attiva" FRI 1300-SS (1200-SS) e SAT-SUN-HOL SR-SS ovvero, il venerdì dalle 13:00 fino al tramonto (SS = sunset) e sabato, domenica e festivi dall'alba al tramonto (SR-SS).
✏️ NOTA IMPORTANTE:
È opportuno precisare che nelle pubblicazioni AIP gli orari sono sempre riferiti a UTC (Tempo Coordinato Universale) e l'orario indicato tra parentesi è afferente al periodo estivo, ovvero quando è in vigore l’ora legale (UTC+2). Senza parentesi viene indicato l’orario invernale con l’ora solare (UTC+1).
✏️ NOTA IMPORTANTE:
È opportuno precisare che nelle pubblicazioni AIP gli orari sono sempre riferiti a UTC (Tempo Coordinato Universale) e l'orario indicato tra parentesi è afferente al periodo estivo, ovvero quando è in vigore l’ora legale (UTC+2). Senza parentesi viene indicato l’orario invernale con l’ora solare (UTC+1).
Nella colonna 4 (Note) sono invece menzionati gli enti che hanno richiesto l'istituzione della zona (originatori), nonché l'ente coordinatore ai quali è opportuno rivolgersi per le autorizzazioni.
ESEMPIO 3️⃣
Vediamo un'altra potenziale situazione nella quale possiamo imbatterci. In questo caso prendiamo ad esempio la LI R12-Palermo.
si tratta di una zona istituita per motivi di sicurezza con divieto di sorvolo H24 a validità permanente, eccetto che per i voli di Stato e di soccorso ed emergenza. Dunque per poter chiedere una autorizzazione, secondo le previsioni dell'articolo 11.1 punto b) della circolare ATM-05B, stavolta è necessario inoltrare la richiesta in bollo per il nulla osta all’Ufficio Territoriale del Governo della Prefettura, all'indirizzo protocollo.pref[sigla provincia]@pec.interno.it. In questo caso la sigla della provincia è chiaramente (pa).
ZONE D
L'ultimo step sono le zone cosiddette dangerous (pericolose) e, se siete stati attenti, avrete di certo notato che nell'articolo 11.1 della circolare ATM-05B per queste zone non vengono esplicitate le procedure per la richiesta del nulla osta.
Sappiamo che questo tipo di restrizione è applicata solo quando il pericolo potenziale per aeromobili in volo non ha portato all'istituzione di una zona regolamentata o di una zona vietata e che lo scopo dell'istituzione di una zona pericolosa (D) è di richiamare l'attenzione degli esercenti o dei piloti degli aeromobili sul pericolo potenziale, lasciando loro la facoltà di giudicare se tale pericolo rischia di compromettere la sicurezza degli aeromobili dei quali sono responsabili.
nel caso, per esempio, della LI D33-Fonni (vedi l'immagine qui in alto), nella sezione "regole dell'aria" su D-Flight, oltre all'indicazione ai piloti di prestare attenzione alla natura pericolosa,
come da prassi, ci viene chiesto di consultare le AIP Italia e, nello specifico, la ENR 5.3.1-1 nella quale scopriamo che nella zona è prevista una intensa attività di elicotteri tutti i giorni, da mezz'ora prima dell'alba a mezz'ora dopo il tramonto (HJ -/+ 30).
Dunque, come comportarsi in questi casi?
Purtroppo non abbiamo una risposta univoca e, fermo restando la regola di prestare sempre la massima attenzione, il suggerimento che vi diamo è quello di non inoltrare alcuna richiesta - con il rischio di spendere dei soldi a vuoto - prima di aver contattato ENAC per avere precise informazioni sulle eventuali procedure da adottare.
Quello della LI D33-Fonni è uno dei casi limite, tanto da risultare al centro di vari dibattimenti tra gli esperti del settore droni, proprio per la particolarità che risiede nell'assenza di informazioni nella AIP di riferimento. Infatti, a parte un paio di altri casi, nella medesima pubblicazione (ENR 5.3.1) e fermo restando la bontà del precedente suggerimento, potete trovare tutte le Unità Responsabili di riferimento a cui eventualmente rivolgersi.
Può anche capitare di imbattersi in alcune aree delimitate da porzioni colorate in giallo. È il caso delle zone nelle quali si svolgono attività di aeromobili militari a bassissima quota;
in questi casi, come sottolineato nell'immagine qui in alto, quando la zona è attiva le eventuali attività militari - autorizzate come indicato nelle sezione "regole dell'aria" - si svolgono comunque a quote superiori a 45 metri (150 ft).
Viceversa, se la zona non è attiva è possibile fare volare il nostro drone alle altezze massime consentite e rispettando sempre le eventuali limitazioni/restrizioni previste dal regolamento.
Infine ci sono casi in cui l'attivazione delle zone D è vincolata all'istituzione di un NOTAM (di cui abbiamo parlato qui) e, pertanto, possiamo comunque effettuare operazioni UAS in queste zone sempre e comunque prestando la massima attenzione e ricordando che, qualora notassimo eventuali attività aeree, è opportuno e necessario portare immediatamente il drone a terra per non compromettere, in via generale, la sicurezza del volo.
Autore
Edi Vad
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