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LE GUIDE DI APR ZONE


Sbloccare le zone GEO sulle mappe Dji Fly Safe: la guida completa.

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DJI Fly Safe: la guida completa  per sbloccare le zone di volo  sulle mappe GEO   Chi possiede un drone DJI si sarà quasi certamente imbattuto, durante una normale operazione di volo, in un particolare avviso (che compare all'interno dell'applicazione) con il quale viene notificato che ci si trova in una specifica zona soggetta a delle limitazioni o restrizioni o, addirittura, di trovarsi in una situazione in cui, in seguito a un preciso avviso sullo schermo, non si riesce nemmeno ad armare i motori; situazione che genera l'inevitabile quanto comprensibile reazione di stupore misto a preoccupazione. Nelle righe che seguono, spiegherò di cosa si tratta e come è possibile bypassare questo messaggio e dunque procedere normalmente con le vostre operazioni di volo con i droni del colosso cinese.
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Zone P, R e D: come richiedere i permessi in categoria Open

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Zone P, R e D:   come richiedere i   permessi   in Open Category  Ci siamo già occupati in un altro articolo (che potete leggere  qui ) delle zone P , R  e D e abbiamo visto cosa sono, perché vengono istituite, come vengono definite, come identificarle sulle mappe D-Flight e come comportarsi in loro presenza.
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D-Flight: zone P, R e D: cosa sono e come identificarle

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Zone P, R e D:   cosa sono e come   identificarle   sulle mappe D-Flight  Ci occupiamo di un altro argomento molto dibattuto e che genera molte perplessità e tantissima confusione tra gli appassionati. Sto parlando delle zone P  ( prohibited , ovvero proibite/vietate), delle zone R ( restricted , ovvero regolamentate) e delle zone   D ( dangerous , ovvero pericolose), normate dalla circolare ATM-09A  e in cui ci si imbatte consultando le mappe D-Flight  (leggi la guida  qui ). Cosa sono e perché vengono istituite? Le zone P , R e D sono piccole porzioni di spazio aereo i cui limiti sono definiti attraverso coordinate geografiche (o specifici riferimenti a punti geografici) che prendono il nome di limiti orizzontali ; quote inferiori - che generalmente coincidono con la superficie ( ground GND o surface SFC ) ma che possono anche partire da una determinata quota rispetto alla superficie - e quote superiori che prendono il nome di limiti verticali . Sono istituite nei casi in
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I NOTAM su d-flight: cosa sono e come interpretarli correttamente

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I NOTAM sulle mappe   D-Flight:   come leggerli   e interpretarli correttamente  Capita spesso che quando desideriamo effettuare un volo con il nostro drone, magari per catturare immagini mozzafiato in uno degli innumerevoli e incantevoli scenari che il nostro Paese ci offre con lo scopo di condividerle poi con gli amici, la prima cosa che facciamo è consultare , come da prassi, le mappe di D-Flight (leggi la vostra guida qui ) per verificare la presenza di eventuali limitazioni. Capita anche, che tra queste limitazioni, ci si imbatta in alcuni avvisi composti per lo più da una serie di codici, cifre e in genere caratteri dei quali si ignora il significato. Sono i  famigerati NOTAM .  I l più delle volte la prima reazione è quella di lasciarsi andare a simpatiche e a volte colorite esclamazioni, in quanto non si è sufficientemente preparati per leggerli nel modo corretto. Ma cosa sono i NOTAM e come si interpretano questi "strani" avvisi? La sigla è l'acronimo di NO ti
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Droni: zone geografiche UAS

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Zone geografiche UAS:  come riconoscerle e  interpretarle   correttamente  Il  Regolamento UAS-IT , in vigore dal 04 gennaio 2021, che disciplina gli aspetti normativi di competenza dell'Autorità Nazionale per l'Aviazione Civile (ENAC) e che integra il Regolamento di Esecuzione europeo (UE) 2019/947 , regolamenta gli spazi di volo sul territorio italiano per le operazioni con i droni in prossimità di aeroporti (civili e militari), eliporti, avio/eli/idrosuperfici che prendono il nome di zone geografiche UAS . Queste sono istituite (per motivi di safety e security ) e definite, rispettivamente nell'articolo 5 e 6, nella circolare ATM-09A e pubblicate nelle AIP Italia e riportate sul portale D-Flight (leggi la guida su come leggere e interpretare le mappe qui ). Ma cosa sono e come devono essere interpretate queste zone? Le zone geografiche UAS sono dei volumi di spazio aereo che si estendono da una certa quota (che vedremo in dettaglio più avanti) e si estendono fin
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Droni: Altezza o distanza dal punto di decollo

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Droni: altezza massima   e   distanza dal punto   di decollo   in presenza di rilievi  Quando si effettuano operazioni UAS da un punto di decollo posto su un rilievo naturale o si effettua il sorvolo di un terreno che presenta rilievi naturali (p.es. una zona collinare/montuosa) e comunque in aree dove l' altezza massima consentita è di 120 metri AGL (Above Ground Level) e in condizioni di VLOS (Visual Line Of Sight), il drone dev'essere mantenuto a tale altezza massima con riferimento al punto più vicino alla superficie , così come disposto al punto UAS.OPEN.010 dell'allegato PARTE A, del Regolamento (UE) 2019/947 . Analogamente, se le operazioni di volo vengono effettuate in presenza di rilievi naturali quale per esempio una scogliera, un dirupo, uno strapiombo, posto a 200 metri s.l.m. e desideriamo portare il drone nel vuoto/precipizio, tale concetto dev'essere trasferito anche in tale ambito con la differenza che in questo caso - fermo restando le condizioni
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Droni di classe C0: altezza massima

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Droni di classe C0:   da quale punto viene   considerata l'altezza   massima 120 metri  La questione relativa al limite di altezza massima raggiungibile (dove concesso dalle mappe D-Flight) tiene banco ormai da diversi mesi ed è diventato uno degli argomenti più discussi tra gli "addetti ai lavori" ma anche quello che ha generato più dubbi nei semplici appassionati.   Come verrà regolamentata in tal senso l'operatività degli UAS con  la marcatura di classe C0? E quella degli UAS dello stesso segmento privi di marcatura di classe? Rispondiamo a questi interrogativi. Per ottemperare a quanto disposto dal  Regolamento (UE) 2019/945 , PARTE 1 dell'Allegato, tu tti gli UAS commercializzati con la nuova marcatura di classe C0  (con MTOM < 250 g) che saranno immessi sul mercato dal 1 gennaio 2024, dovranno avere un'altezza massima raggiungibile di 120 metri dal punto di decollo  e tale limitazione verrà bloccata via firmware dal produttore e non vi sarà alcuna p
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