D-Flight attiva Drone Operation Area

D-Flight: il nuovo servizio per gli operatori UAS

In un articolo di qualche giorno fa avevo accennato alla possibilità che ENAC - con la scadenza ormai prossima del 1 luglio 2020 indicata all'articolo 8, comma 2 del regolamento - potesse introdurre un sistema che permettesse agli operatori impiegati in operazioni con APR sul territorio italiano di indicare la propria posizione sulla mappa e l'orario di inizio e di fine della sessione di volo.

Ebbene D-Flight, procedendo a piccoli passi con l'introduzione di nuovi servizi sulla piattaforma, lo scorso 16 giugno 2020 ha lanciato sul proprio portale un nuovo servizio per tutti gli operatori SAPR. Nasce, infatti, Drone Operation Area che consentirà, in maniera facoltativa e assolutamente anonima, di rendere disponibile e visibile la propria missione a tutti gli altri utenti. Vediamo come funzionerà.

Drone Operation Area D-Flight

Sarà possibile, dopo aver selezionato un punto sulla mappa, disegnare un'area (si potrà scegliere tra un poligono o un cerchio) in cui si intende operare, stabilire quota e durata della missione e dunque, salvarla ed attivarla.

E' importante puntualizzare che l'accesso al servizio è disponibile solo per gli operatori in possesso di un QR-Code attivo e con lo stato del drone nel menu "flotta" impostato su "pronto al volo".

Una volta disegnata e attivata l'area (questa sarà evidenziata in verde), cliccando in un punto qualsiasi all'interno di essa, si aprirà il consueto box delle informazioni in cui sarà possibile verificare i dettagli della Operation Area precedentemente impostati e, cosa sicuramente più importante, verificare la compatibilità con le eventuali limitazioni dettate dalla circolare ATM-09A, ovvero il documento ufficiale che regolamenta le zone di traffico aeroportuale e dunque disciplina le operazioni di volo dei droni in prossimità di aeroporti, elisuperfici, etc.

È evidente che lo scopo è quello di garantire e aumentare la sicurezza offrendo, agli utenti loggati in quel momento sul portale, un quadro della situazione del traffico e le informazioni di tutte le missioni in corso e facilitare la scelta dell'area in cui si intenderà operare.

Cristiano Baldoni, Amministratore Delegato di D-Flight ha dichiarato:

"Oggi è un giorno particolarmente importante per tutti coloro che intendono impiegare i mezzi a pilotaggio remoto in piena sicurezza. La Drone Operation Area è il primo rilascio che mira a far progressivamente crescere la conoscenza e la cognizione complessiva dell’intero spazio aereo, condivisibile da tutti gli utenti. La visibilità dei mezzi a pilotaggio remoto è un prerequisito essenziale per abilitare operazioni più complesse, come il volo BVLOS o il volo autonomo, in forma routinaria e auspicabilmente senza la necessità di istituzione di riserve di spazio aereo a protezione. Per questi motivi – prosegue Baldoni – l’utilizzo della Drone Operation Area rappresenta un ulteriore tassello ai livelli di sicurezza già garantiti dall’applicazione dei regolamenti vigenti e dal buon senso dei cittadini e dei professionisti che utilizzano i droni".

Per facilitare l’utilizzo del servizio Drone Operation Area, è stato realizzato un video tutorial che spiega in modo dettagliato tutti i passaggi utili per una fruizione corretta ed efficiente. Il video è presente sulla sezione link utili del sito D-Flight.

Dunque, in conclusione, con questo nuovo servizio appena inaugurato, benché vi ricordo ancora una volta sia assolutamente e per il momento facoltativo, l'Ente italiano per l'Aviazione Civile, sembra avere posato la prima pietra per quello che, ipoteticamente, potrebbe essere definito (anche se impropriamente) il dispositivo previsto dal regolamento.

Peraltro, tutto troverebbe conferma anche nel fatto che proprio nell'ultima parte del succitato articolo 8, comma 2, è ampiamente precisato che le caratteristiche del sistema sono fissate da ENAC. Che sia davvero questo il primo passo per la soluzione dell'enigma del famigerato transponder?

Autore:
Edi Vad
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