Droni: questione di MTOM

La questione MTOM da gennaio 2024 

Tutte le case produttrici dal 2024 dovranno commercializzare soltanto UAS recanti l'etichetta con la nuova marcatura di classe CE (C0, C1, C2, C3...) ovvero, dovranno soddisfare le previsioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/945 della Commissione europea.


Inoltre, sempre con decorrenza 1 gennaio 2024, cesserà di esistere anche la "Limited Open Category" poiché verrà abrogato l'articolo 22 del Regolamento di Esecuzione (UE) 2019/947 per effetto del quale tutti gli UAS privi di nuova marcatura di classe CE, possono essere impiegati nelle sotto categorie A1, A2 e A3 fino al 31 dicembre 2023. Ne abbiamo parlato qui.

Questione di peso...

Ed entriamo nel cuore della faccenda.
Infatti, l'articolo 22 (che, come già detto, verrà abrogato) fa riferimento alla massa al decollo, mentre l'articolo 20 - che disciplinerà l'impiego degli UAS senza marcatura di classe dal prossimo anno - parla di MTOM, ovvero di massa massima al decollo.

Ed è qui che le cose si complicano!
Si, perché la MTOM non è un valore empirico che può essere semplicemente attribuito all'aeromobile, ma un requisito specifico che dev'essere certificato dal costruttore secondo i criteri stabiliti dalla Commissione europea e ad oggi (tranne nel caso del Dji Mini 2 SE), tutti i modelli di UAS in circolazione non hanno una MTOM certificata e, fatta eccezione per alcuni modelli come per esempio il Dji Mavic 3 standard, Mavic 3, Mavic 3 Pro, sono sprovvisti di marcatura di classe CE.

Un amaro e triste destino?

Dunque, se dovessimo interpretare "alla lettera" quanto riportato sul Regolamento, si profila all'orizzonte un problema non di poco conto. Il rischio infatti è quello di dover seriamente mandare in soffitta tutti i nostri droni o, nella migliore delle ipotesi, vederli proiettati nella Specific Category.

Ma, secondo quanto diffuso dai principali canali tematici del settore e in particolare dalla rivista on-line Quadricottero News che ha sollecitato in tal senso l'ing. Natale Di Rubbo (membro EASA per l'Italia) è nelle intenzioni della Commissione Europea intervenire sul Regolamento e risolvere questa anomalia normativa, entro la fine del 2023.


Al momento, però, non abbiamo ancora un riferimento temporale preciso né un aggiornamento sulla situazione ma auspichiamo che la questione venga risolta, come promesso dall'ing. Di Rubbo.
Ciò garantirebbe a tutti gli operatori di continuare ad impiegare i propri UAS non marcati CE nelle sotto categorie A1 e A3 della Open Category, anche dopo il 1 gennaio 2024

Naturalmente vi terremo informati.

Autore
Edi Vad 
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